L’Intelligenza Artificiale spaventa i dipendenti delle aziende

Elisa Gorra - 21/01/2025

Attualmente, circa l’84% dei lavoratori europei esprime la propria preoccupazione per i rischi legati agli attacchi informatici, mentre il 72% ritiene di non essere adeguatamente preparato per prevenirli o contrastarli. Questi attacchi rappresentano una minaccia significativa, soprattutto per le piccole e medie imprese in tutta Europa. Queste paure sono sicurate in parte dovute e amplificate dall’adozione sempre più diffusa dell’Intelligenza Artificiale negli ultimi anni.

L’uso dell’AI, infatti, è una delle principali fonti di preoccupazione per i dipendenti rispetto all’anno precedente (36% in Italia e 46% in Europa). Rispetto ad un anno fa quasi un quarto dei dipendenti ha paura di commettere errori sul lavoro che potrebbero causare attacchi informatici.

Questi risultati sono emersi da una ricerca commissionata da Sharp Europe, un’importante azienda nel settore tecnologico. Lo studio, che ha coinvolto undici Paesi europei, ha messo in evidenza un forte senso di ansia e insicurezza tra i lavoratori riguardo all’impatto dell’Intelligenza artificiale sul mercato. Questo scenario sottolinea l’importanza di implementare una formazione adeguata in materia di cybersicurezza nelle aziende.

Dallo studio citato, risulta che il 23% dei dipendenti europei ha dichiarato di non essere in grado di riconoscere una minaccia informatica proveniente dall’AI, come ad esempio una e-mail di phishing. Nonostante questi evidenti segnali di allarme, negli ultimi due anni la formazione sulla cybersecurity offerta dalle aziende è stata ridotta al minimo necessario. Il 41% dei lavoratori afferma di non aver ricevuto alcuna informazione su questo tema.

Roland Singer, vicepresidente dei servizi IT di Sharp Europe, ha sottolineato la significativa discrepanza tra le crescenti preoccupazioni dei dipendenti riguardo alla sicurezza informatica e la loro reale capacità di affrontare in modo efficace le minacce sul posto di lavoro. Ha inoltre evidenziato che spetta ai dirigenti aziendali l’onere di introdurre programmi di formazione sulla cybersicurezza, affinché i dipendenti diventino più consapevoli dei rischi legati alla sicurezza informatica.

La ricerca si riferisce in modo particolare alla Direttiva NIS 2, la nuova legislazione europea in materia di cybersecurity. Sono previste misure giuridiche al fine di rafforzare il livello generale di sicurezza informatica nell’Unione europea, garantendo la preparazione, la cooperazione degli Stati membri, e un’adeguata cultura in tutti quei settori vitali per la società e l’economia.