L’evoluzione delle tecniche d’indagine sulla scena del crimine.L’arrivo del Rapid DNA
Il DNA costituisce ormai l’elemento tecnico – scientifico principale nelle indagini sulla scena criminis. Dalle intuizioni di Watson e Creek, c’è stata un’intensa evoluzione.
Nell’ultimo decennio, in particolare, si sta assistendo ad un’intensificazione e ad un perfezionamento delle tecniche di processamento di questa preziosa tipologia di traccia. A tal proposito si evidenzia il sistema Rapid DNA, il quale riduce sensibilmente i tempi di analisi del campione, permettendo un’identificazione in soli 90 minuti mediante le Shorts Tandem Repeats (STR). Esso si presenta come una piattaforma completamente automatizzata, basata sulla tecnica “campione-risposta”, in grado di generare profili di DNA ottenuti tramite tamponi buccali. Inoltre, è stato collegato con il CODIS, favorendo anche l’inserimento di nuovi profili nel database[1].
Questa accelerazione aiuterebbe a ridurre il rischio di rilascio anticipato di potenziali sospettati, ad evitare una loro fuga ed il compimento di futuri reati.
In alcuni Stati, detta tecnica è stata già implementata, seppur in maniera differente.
Tra questi si può evidenziare in primis la Francia, la quale risulta essere la sola nazione ad aver accreditato questo sistema. In suddetto territorio, infatti, all’inizio del 2021, l’Institut de Recherche Criminelle de la Gendarmerie Nationale [2 ](IRCGN) ha avuto l’accreditamento del Comité Français d’Accréditation (COFRAC)[3] e l’autorizzazione del ministero della giustizia per il suo impiego nel procedimento penale, con particolar riguardo alle tracce individuate sulla scena del crimine[4]. La gendarmeria, al contempo, ha previsto il suo uso anche alle Cellule d’Investigation Criminelle (CIC)[5], dando la possibilità anche a laboratori più piccoli di effettuare detta tipologia di analisi, seppur con supervisione[6].Inoltre, detto sistema è stato collegato con il Fichier National Automatisédes Empreintes Génétiques (FNAEG), il quale funge da principale banca dati per il DNA, già inserito nel codice di rito[7].
Negli Stati Uniti, invece, detta novità è stata oggetto di un’apposita normativa. Infatti, nel 2017, il Congresso ha approvato il Rapid DNA Act, sancendone un utilizzo forense. Ma, a differenza della Francia, suddetto uso è consentito soltanto per l’inserimento dei profili di DNA di soggetti arrestati. A tal proposito viene esclusa la possibilità di processare tracce rinvenute sulla scena criminis, in quanto non autorizzata, seguendo la posizione dell’FBI[8] e dello Scientific Working Group on DNA Analysis Methods (SWGDAM)[9].
Al contempo, viene in rilievo la situazione del Regno Unito. In questa nazione si sta assistendo ad una riorganizzazione del settore tecnico-scientifico, attuata mediante l’impiego di apposite linee guida[10]. Figura centrale di questa adozione è il Forensic Science Regulator, il quale ha fornito una best practice sulla materia genetica, con particolar riferimento alla tecnica rapida[11]. Il regolatore però, a differenza dell’FBI, preferisce una strada più morbida, parlando soltanto di campioni insostituibili che non dovrebbero essere processati. Ciò, quindi, lascerebbe ampi spazi di discrezionalità nelle mani del tecnico di laboratorio, il quale deciderà in autonomia, seppur vedendo il percorso tracciato dal regulator, il destino della traccia medesima.
Ciò implica che questa tecnica si stia sviluppando, sebbene con strategie diverse, nei singoli sistemi.
In Italia, negli ultimi tempi, questa tecnica è arrivata presso il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS). Infatti, in questa struttura suddetto sistema è stato implementato sia per la profilazione nel database, sia per processare le tracce repertate sulla scena del crimine[12].
Bibliografia essenziale
AA.VV.,RapidHit: une nouvelle capacité d’analyse ADN offerte par l’IRCGN pour que la gendarmerie répondeprésentau-delàdesfrontières, in www.gendarmerie.interieur.gouv.fr, 2021; A. ALSHEHHI-R. ROY, GeneratingRapid DNA Profiles from Crime Scene SamplesCommonlyEncountered in the UnitedArab Emirates, in Journal of ForensicResearch, 2015, vol. 6, n. 4, p. 296 ss.; N. AMELUNG-R. GRANJA-H. MACHADO, Modes of Bio-Bordering. The Hidden (Dis)integration of Europe, Singapore, 2021, p. 119 ss.; A. BAUER-C. SOULLEZ, Lesfichiers de police et de gendarmerie, II ed., Parigi, 2011, p. 51 ss.; A. BERTI, The Italian Carabinieri achieves success usingrapid DNA technology, in www.thermofisher.com; J. BUSCAINO–A. BARICAN-L. FERRALES-B. GOLDMAN-J. KLEVENBERG-M. KUHN-F. LIN-P. NGUYEN-S. SALCEDA-R. SCHUEREN-C. SMITH-C. TROUP-D. TSOU-M. VANGBO-D. KING, Evaluation of a rapid DNA process with the RapidHIT ID systemusing a specializedcartridge for extracted and quantified human DNA, in Forensic Science Genetics, 2018, n. 34, p. 116 ss.; CALIFORNIA DEPARTMENT OF JUSTICE. BUREAU OF FORENSIC SERVICES, PhysicalEvidenceBulletin. Collection of BiologicalMaterials and Reference Samples for DNA Analysis, in www.oag.ca.gov, 14 agosto 2018, p. 6 ss.; J. C. CHILAR-K. B. KAPEMA-B. BUDWOLE, Validation of the AppliedBiosystemsRapidHIT ID instrument and ACE GlobalFiler Express sample cartridge, in International Journal of Legal Medicine, 2021, p. 1 ss.; F. DAOUST, Sur le traces de la policetechnique et scientifique. Questionsjudiciaires, Parigi, 2020, p. 97 ss.; C. JALBY, La policetechnique et scientifique, IV ed., Parigi, 2018, p. 23 ss.; E. KARTASIŃSKA-A. JURGA, Rapid DNA – a technology for rapid automated DNA profile analysisbased on STR loci polymorphism, in Issues of Forensic Science, 2020, vol. 309, n. 3, p. 33 ss.; FORENSIC SCIENCE REGULATOR, Forensic Science Regulator Guidance. Methods EmployingRapid DNA Devices. FSR-G-229, in www.gov.uk, 2021; A. ONORATO, Scientific working Group on DNA Analysis Methods. Position Statement on Rapid DNA Analysis, in www.fbi.gov, 30 ottobre 2017; S. SALCEDA–A. BARICAN-J. BUSCAINO-B. GOLDMAN-J. KLEVENBERG-M. KUHN-D. LEHTO-F. LIN-P. NGUYEN-C. PARK-F. PEARSON-R. PITTARO-S. SALODKAR-R. SCHUEREN-C. SMITH-C. TROUP-D. TSOU-M. VANGBO-J. WUNDERLE-D. KING, Validation of a rapid DNA process with the Rapid HIT ID systemusing Global Filer Express chemistry, a platform optimized for decentralized testing enviroments, in Forensic Science Genetics, 2017, n. 28, p. 21 ss.; R. WILEY-K. SAGE-B. LARUE-B. BUDOWLE, Internal validation of the RapidHIT ID system, in Forensic Science Genetics
[1] Come nel caso del Regno Unito, in cui sono stati aggiunti oltre 1000 profili di DNA.
[2] Trattasi della principale struttura tecnico-scientifica della Gendarmeria Nazionale, costituita nel 1987 con il nome di Service Technique d’InvestigationCriminelle de la Gendarmerie (STICG) e divenuto IRCGN nel 1991.
[3]In particolare con l’accreditamento n. 8-2527 del COFRAC, nel rispetto della ISO 17025.
[4]Mediante il sistema RapidHit ID System, curato dall’IRCGN con la società ThermoFisher.
[5]Essa corrisponde al secondo livello della struttura tecnico-scientifica della gendarmeria. In particolare, esso si posiziona tra il primo livello, rappresentato dalle brigate dipartimentali, ed il terzo costituito dall’IRCGN.
[6]Viene, infatti, previsto che i Techniciens d’IdentificationCriminelle (TIC) possano effettuare l’analisi sotto la supervisione di un tecnico dell’IRCGN, il quale si occuperà del confronto con il FNAEG.
[7]Infatti, la Francia è tra le pochissime nazioni che hanno inserito il database all’interno del codice di rito. Si segnala, a tale scopo, il titolo XX del codice medesimo, dal titolo “Du Fichier National Automatisédes Empreintes Génétiques”.
[8]La cui posizione viene messa al centro dal Rapid DNA Act, il quale prevede, nella seconda sezione, che “[…]the Director of the Federal Bureau of Investigations hall issue standards and procedures for the use of Rapid DNA instruments and resulting DNA analyses.”.
[9]Queste resistenze sono dovute al fatto che la tecnica di RapidDNA consuma, in genere, l’intero campione e che, talvolta, suddetti campioni siano degradati o contengano una bassissima quantità di materiale genetico, rendendo indispensabile l’intervento di un esperto genetista. In questi casi, infatti, la completa automazione del sistema produce difficoltà nell’analisi medesima.
[10]Situazione dettata dalla mancanza di una struttura centrale, come il Forensic Science Institute, oggi non più esistente, in grado di fornire un raccordo tra i singoli laboratori.
[11]Trattasi della guidance FSR-G-229 (“Methods Employing Rapid DNA Devices”) del 2021.
[12]Utilizzato, ad esempio, per processare alcune tracce di materiale genetico in casi di omicidio o di scoperta di resti umani.