Il progetto Dexter
In questi giorni, è stato finalmente implementato il progetto Dexter-Detection of Explosives and Firearms to Counter Terrorism– progetto finanziato dalla NATO e coordinato da Enea.
Nell’ambito del programma Science for peace and Security della Nato, piattaforma che mira ad una cooperazione pratica tra i Paesi dell’Alleanza Atlantica in ambito di capacity building e di innovazione tecnologica, si è svolto a Roma presso il “Polo Tuscolano” della Polizia di Stato, il “Dexter Vip Day”, evento conclusivo dell’omonimo progetto. Quest’ultimo ha come obiettivo lo sviluppo di un software per la rilevazione a distanza di tracce di esplosivi su individui in transito in luoghi affollati, in ottica antiterrorismo. In questi mesi, la stazione Anagnina della metro A di Roma si è trasformata in un laboratorio per affinare le tecniche di individuazione di armi e materiale esplosivo, attraverso una complessa e preferibilmente non descrivibili sistemi di microonde, simili a quelle dei radar montati sui satelliti di osservazione della terra, ma ovviamente con capacità di penetrazione molto più leggere. Gli scienziati dell’Enea hanno lavorato in maniera molto intensa per poter modificare il concetto di sicurezza nei confronti dei cittadini che ogni mattina si spostano con mezzi pubblici ma anche per qualsiasi locazione considerata a rischio di attentati. Attraverso un sistema di intelligenza artificiale, verranno acquisite e generate in tempo reale la presenza di armi da fuoco o esplosive in un determinato luogo, inviando successivamente un allarme. L’azione ha una probabilità di riuscita del 99%.
Fondamentale sarà la fase di industrializzazione dei sistemi. Bisognerà determinare i costi e le tempistiche per far si che metro, terminali di autobus, treni e aeroporti siano messi in sicurezza. In questo periodo storico così delicato per il nostro paese, è importante investire tempo e costi per la sicurezza dei cittadini e per infrastrutture italiane, divenute bersaglio di attacchi hacker.