Eurojust Casework sull’antiterrorismo. Pubblicati gli approfondimenti 2020 – 2021
Eurojust pubblica il rapporto “Casework on Counter-Terrorism: Insights 2020–2021”.
Il lavoro presenta i risultati tangibili raggiunti (compresi sequestri, confische, arresti e condanne) grazie al coordinamento di Eurojust nell’attività di assistenza alle indagini e azioni penali transfrontaliere in materia di antiterrorismo e nell’agevolare lo scambio di informazioni sui procedimenti giudiziari.
Delinea il ruolo di Eurojust nel coordinamento della cooperazione giudiziaria nell’affrontare la protezione delle vittime del terrorismo, le questioni giurisdizionali e le richieste di assistenza ai paesi terzi.
La relazione si concentra in particolare sui progressi compiuti attraverso il registro giudiziario europeo antiterrorismo e sull’uso degli strumenti di cooperazione giudiziaria nei casi di lotta al terrorismo transfrontaliero, comprese le squadre investigative comuni.
Affronta anche specifiche sfide legali e pratiche nella risposta della giustizia penale ai fenomeni terroristici, come i combattenti terroristi stranieri (e il relativo uso di prove sul campo di battaglia), il terrorismo di destra e di sinistra e il modus operandi utilizzato da reti terroristiche, cellule e singoli delinquenti.
È il seguito delle relazioni di Eurojust del 2018 e 2019 sull’antiterrorismo e dei Rapporti Eurojust sulla risposta della giustizia penale ai combattenti terroristi stranieri (FTF) (2013–2017).
Gli ultimi anni hanno portato ad un aumento della frequenza e della portata degli incidenti terroristici all’interno dell’Unione europea.
La crescente complessità per le autorità giudiziarie che si occupano di terrorismo si riflette in un numero costante di nuovi casi di terrorismo coordinati dai membri nazionali e dai pubblici ministeri di collegamento di Eurojust, anche a seguito degli attacchi terroristici al treno Thalys, a Parigi e Saint-Denis, Bruxelles e Zaventem, Nizza, Saint-Etienne-du-Rouvray, Berlino, Stoccolma, Barcellona e Cambrils, Turku e Strasburgo.
Per rafforzare la cooperazione transfrontaliera contro il terrorismo, nel settembre 2019 Eurojust ha lanciato il Registro europeo antiterrorismo giudiziario- Counter-Terrorism Register (CTR), in collaborazione con gli Stati membri dell’UE. Il CTR è uno strumento operativo unico a livello dell’UE che fornisce un supporto proattivo alle autorità giudiziarie nazionali. Raccoglie informazioni sui procedimenti giudiziari contro sospetti di reati di terrorismo trasmesse a Eurojust sulla base della decisione 2005/671/GAI del Consiglio.
La dimensione internazionale e multilaterale della lotta contro il terrorismo e l’importanza dello scambio di informazioni sono state dimostrate dal numero crescente di procedimenti giudiziari in corso.
Tutti gli Stati membri possono utilizzare il CTR e sono invitati a registrare le informazioni su sospettati e casi. È stato elaborato un modello speciale e sono state concordate norme comuni sulle informazioni da fornire, garantendo il rispetto di tutte le norme vigenti in materia di protezione dei dati. Le informazioni per il registro saranno fornite a Eurojust dalle autorità nazionali competenti.
Il CTR è una banca dati unica a livello dell’UE per tutti i tipi di atti terroristici, compresi i gruppi di estrema destra e sinistra in Europa. E’concentrato interamente sui procedimenti giudiziari e non si sovrappone all’analisi criminale effettuata da Europol.
Le indagini e le azioni penali sul presunto finanziamento del terrorismo coordinate da Eurojust hanno riguardato diversi tipi di terrorismo. Gli atti di indagine sono stati effettuati utilizzando il sistema delle banche, società di servizi finanziari e fornitori di servizi di trasferimento di denaro, nonché la hawala. In alcuni casi, sono stati analizzati anche i collegamenti con altri tipi di criminalità, compresa la partecipazione a forme di criminalità organizzata, traffico di migranti, traffico di droga, estorsioni e riciclaggio di denaro. L’assistenza di Eurojust si è dimostrata necessaria per affrontare questioni legali nazionali, per individuare e coordinare eventuali indagini parallele; preparare un’azione coordinata internazionale; discutere e concordare strategie investigative e giudiziarie afferenti a questioni giurisdizionali.
Il complesso e dinamico fenomeno dei FTF (Foreign terrorist fighters) “combattenti terroristi stranieri” è cambiato nel corso degli anni e Eurojust ha fornito assistenza nel corso delle indagini degli Stati membri dell’UE e dei procedimenti giudiziari.
La maggior parte delle indagini e delle azioni penali assistite da Eurojust hanno riguardato i FTF e le reti di matrice jihadista, le cellule che reclutano, radicalizzano e forniscono supporto e formazione anche finanziaria, logistica; tuttavia, alcune indagini hanno riguardato aree di conflitto non jihadiste, come quella in Ucraina.
Il supporto fornito da Eurojust ha riguardato la raccolta e l’ammissibilità di prove, elettroniche e finanziarie.
Si evidenzia, inoltre, il ruolo specifico di Eurojust in relazione al sostegno alle vittime del terrorismo e al loro effettivo accesso alla giustizia. Fondamentale l’implemetazione della cooperazione giudiziaria per fornire un sostegno efficiente alle vittime transfrontaliere e garantire i propri diritti nel paese in cui è stato commesso un reato di terrorismo, ma anche concordare una strategia di azione penale che tenga conto degli interessi delle vittime, anche di altri Paesi.
Raccogliere esperienze e buone pratiche degli Stati membri dell’UE nell’assistenza alle vittime del terrorismo e sensibilizzare e condividere le lezioni apprese tra le autorità giudiziarie e i responsabili politici.
Il rafforzamento del sostegno alle vittime del terrorismo è parte integrante dell’agenda antiterrorismo per l’UE- A Counter-Terrorism Agenda for the EU (COM(2020) 795 final), pubblicata nel dicembre 2020.
L’agenda indica la necessità di “sfruttare al massimo il supporto operativo che le agenzie dell’UE, come Europol ed Eurojust, possono fornire”, per garantire che sia predisposto il giusto quadro giuridico “per assicurare i colpevoli alla giustizia”.
Nel periodo 2020-2021 Eurojust ha concluso accordi di cooperazione con 13 Paesi terzi e, un gran numero di punti di contatto in tutto il mondo, ha facilitato la cooperazione con le autorità giudiziarie degli Stati membri dell’UE (Il 1° marzo 2021 il Consiglio ha autorizzato l’apertura di negoziati per accordi di cooperazione con Eurojust tra l’UE e 13 paesi terzi: Algeria, Argentina, Armenia, Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Colombia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia e Turchia. Alcuni di questi paesi fanno anche parte di EuroMed Justice – programma di rafforzamento delle capacità progettato per sviluppare un meccanismo interregionale sostenibile di cooperazione giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’UE (SM UE), i Paesi partner meridionali (SPC) – Algeria, Egitto, Israele, Giordania , Libano, Libia, Marocco, Palestina e Tunisia – e agenzie GAI dell’UE).
https://www.eurojust.europa.eu/publication/eurojust-casework-counter-terrorism-insights-2020-2021