Dalla crisi alla rinascita delle scienze forensi: l’esperienza inglese. Tra nuove soluzioni e vecchi problemi

Christian Pallante - 10/06/2022

Mentre la realtà criminale sta mutando sempre più, le scienze forensi sembrano adattarsi, sebbene con molte criticità.

A fronte dell’irrefrenabile mutamento della realtà criminale, le scienze forensi – pur tentando un (non sempre agevole) adattamento – stanno attraversando una crisi, dimostrando tutte le loro fragilità.

Basti pensare alle recenti vicissitudini statunitensi, ove diversi laboratori hanno registrato carenze di gestione nel processamento delle tracce[1], oppure errori e sviste nelle singole analisi, acuendo i rischi di contaminazione ingerendo sulla catena di custodia dei reperti[2].

Sebbene gli Stati Uniti auspichino da molti anni ad una rinascita effettiva del comparto, questi sembrano essere i primi segnali di un’importante crisi difficile da arginare, vista anche la frammentarietà del territorio statunitense.

L’Europa non è però molto lontana da tali criticità.

In particolare, il Regno Unito si caratterizza per una struttura ancora da perfezionare, creata per risolvere alcune spinosità del sistema. Difatti, suddetta Nazione era dotata del Forensic Science Service (FSS), quale struttura centrale di riferimento, fino al 2012, per poi affidare detto settore ai privati.

Nonostante tale privatizzazione, il sistema non ha dato i frutti sperati, in quanto questi ultimi non sono riusciti a gestire un’utenza così ampia come quella del settore tecnico-scientifico.

La soluzione cui ha auspicato suddetto territorio è quella di regolamentare tale ambito di competenza mediante linee guida e codici di pratiche e condotte, lasciando comunque agli investigatori alcuni margini di manovra.

In particolare, è stato realizzato un apposito codice di condotta per i fornitori e gli esperti di scienze forensi che funge da elemento centrale dell’apparato investigativo. La finalità non è chiaramente quella di sostituire le ISO, ma quella di completare la standardizzazione, in modo da rendere più fluida e coerente l’intera struttura[3].

Quest’ultima viene opportunamente completata con l’ausilio di ulteriori codici specialistici che fungono da appendici al Code principale sulle varie branche dell’attività tecnico–scientifica[4].

Inoltre, è stata introdotta una figura di raccordo, il c.d. Forensic Science Regulator (FSR) con il compito di assicurare il raggiungimento degli standard nelle realtà investigative inglesi.

Questa nuova visione della criminalistica, ancora in pieno sviluppo, riflette una mentalità particolare del mondo inglese, legata tradizionalmente a un’ottica più casistica, quale quella di incardinare il settore pubblico con quello privato, mediante l’ausilio di una struttura di raccordo che ne disciplini le opportunità di intervento e i relativi limiti.

Il percorso, che si preannuncia lungo, in parte già costruito dal nuovo regolatore, vede già le prime critiche.

Con particolar riferimento alla materia di video e image forensics si è visto, in maniera piuttosto negativa, come il Regolatore sia penetrato nella delicata materia dell’ammissibilità probatoria, in genere di competenza dell’organo giudicante, escludendo l’utilizzo di detti elementi di prova, in mancanza di un altissimo livello di esperienza dell’esperto.

Ciò mostra come questo approccio possa essere utile per rendere più fluido il sistema ma, al tempo stesso, dovrebbe tener conto dei limiti del sistema giudiziario, aspetto mancante nel mondo inglese, in cui le linee guida, pur non essendo prevalentemente vincolanti, mirano a guidare un settore ancora in pieno sviluppo.

 

 

Bibliografia essenziale

  1. AIOSA–A. BONIFAZI–G. SALVANELLI, Confronto metodologico tra le indagini scientifiche dell’Arma dei Carabinieri e le forze di polizia britanniche: un ponte investigativo-scientifico tra l’Inghilterra e l’Italia, in Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, n. 4, 2017, p. 21 ss.; K. ALEXANDER, National forensics board suspends D.C. crime lab’s accreditation, halting analysis of evidence, city says, in www.washingtonpost.com, 03 aprile 2021; J. H. DIFONZO, The Crime of Crime Labs, in Hostra Law Review, 2005, vol. 34, n. 1, p. 1 ss.; J. FENTON, Thousands of Baltimore crime-scene fingerprints end up never processed, in www.washingtonpost.com, 16 agosto 2021; C. GRABLICK, D.C. Forensics Lab “Deliberately Concealed Information”, accreditation board says, su www.npr.org, 07 aprile 2021; J. W. HAK, Evaluation of the Forensic Science Regulator’s recommendations regarding image comparison evidence, in Forensic Science International: Synergy, 2019, vol. 1, p. 294 ss.; C. McCARTNEY–E. N. AMOAKO, The UK Forensic Science Regulator: A Model for Forensic Science Regulation?, in Georgia State University Law Review, vol. 34, n. 4, 2018, p. 958 ss.; C. PALLANTE, La criminalistica nel mondo, in AA.VV., Manuale delle investigazioni sulla scena del crimine, II ed., a cura di Curtotti – Saravo, Torino, 2022, p. 1087 ss.; G. TULLY, Codes of Practice and Conduct for Forensic Science Providers and Practitioners in the Criminal Justice System, a cura del Forensic Science Regulator, VII ed., Londra, 2021, p. 1 ss.; B. VOGT, D.C. Crime Lab Inching Toward Recertification, in www.washingtoncitypaper.com, 14 ottobre 2021; P. WAGNER, DC Crime Lab Under Investigation After Allegations of Wrongdoing, in www.nbcwashington.com, 08 aprile 2021; R. A. WICKENHEISER, Reimagining forensic science – The mission of the forensic laboratory, in Forensic Science International: Synergy, 2021, vol. 3, p. 1 ss.

 

 

[1] Registrando un arretrato nel processamento delle singole tracce, come avvenuto nel laboratorio della polizia scientifica di Baltimora, provocando un ritardo di un anno di lavoro.

[2] Ne è un esempio la vicenda del laboratorio di Washington D.C., ove si cercò anche di insabbiare gli errori, provocando la sospensione e la successiva perdita della certificazione alla struttura.

[3] Non solo vengono previste le situazioni inerenti alle procedure da seguire nel repertamento e nell’analisi dei singoli reperti, ma anche la validazione dei metodi utilizzati ed un’apposita catena di custodia, con un’attenzione peculiare ai dati inseriti nei sistemi informatici, legandosi così alla protezione dei dati medesimi.

[4] Tra questi vengono segnalati quelli riguardanti la Bloodstain Pattern Analysis, la dattiloscopia, l’analisi audio e video, la Digital Forensics e l’esame di reperti di reati sessuali.